venerdì 9 marzo 2012

"una tendenza programmatica alla sfiga". Al Capolinea di Joe Matt secondo D'Orrico

Le critiche sono sempre interessanti, quando ben motivate. E' il caso dell'articolo di Antonio D'Orrico Ma i fumetti devono essere così tristi? apparso su Sette, in edicola ieri giovedì 8 marzo, con il Corriere della Sera. "Raramente ho letto un libro così sgradevole, al limite del repellente" scrive il giornalista a proposito di Al capolinea di Joe Matt: "Uno può dire che Matt ha il coraggio di denudarsi davanti ai lettori ma lo inviterei caldamente a ricoprirsi." La "tendenza programmatica alla sfiga" di molte graphic novel (nell'articolo si salvano Alan Moore, Eisner e Chester Brown) non è però condivisa all'unanimità. Il dibattito sul graphic novel di stampo autobiografico, dei suoi eccessi e della sua presunta poca originialità, impazza in rete. Leggete l'articolo di Matteo Stefanelli Graphic novel (autobiografico): meno novel, più graphic, comparso su Fumettologicamente e i numerosi commenti in proposito. Anche Daniele Barbieri si occupa Dell'autobiografismo nel fumetto di Joe Matt sul suo blog guardareleggere.wordpress.com.
A noi Joe Matt piace e ci diverte nel ritrarsi, calcando la mano, in modo intelligente e ironico, come un poveraccio malato di sesso.

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